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Storie di ordinaria sincronicità

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Quando mi è apparsa sulla bacheca di Facebook è stato amore a prima vista. La Piramide Orgonica più bella che avessi mai visto…. Con cristalli, spirali, oro, Fiore della Vita: doveva essere mia. Ho chiamato subito, ed il prezzo era un po’ alto per i miei standard, ma rompendo il porcellino ce la facevo e me la sono regalata.

Però ci ha messo qualche giorno più del previsto per arrivare – strano: sentivo che ‘era giusta per me’ ma quando si intromettono questi problemi organizzativi significa sempre che c’è qualcosa che non va. Ma cosa?

Finalmente arriva, e contemporaneamente mi appare sempre in FB un interessantissimo articolo sull’uso della piramide (‘Piramidi e Onde di forma’); la provo subito per fare un piccolo esperimento. Oriento la mia Orgonite verso Nord e ci posiziono la mia carta di identità (non avevo tempo di crearmi un testimone e sono sempre a corto di mie fotografie) con 50 euro sopra. Puro esperimento, vediamo che succede, tenendo presente che non amo i soldi di per sé e quindi le possibilità di successo erano ben basse. Tengo il tutto per circa una mattinata, senza testare. Chissà…

Insieme alla piramide mi è arrivata una piccola pietra scura, che chi mi aveva spedito il pacco aveva caricato di energia positiva per me. Un pietra ‘anonima’, che però mi risuona subito e sento l’esigenza di mettermi in tasca: ma l’ansia prende il sopravvento e la paura di perderla me la fa rimettere nel sacchettino al sicuro in casa. Devo realizzare una gabbietta in cotone così da poterla portare addosso senza pensieri.

Mentre ancora ammiro la mia Piramide e la Pietra appena arrivate nella mia vita la mia amica Kristine inizia a propormi un bellissimo seminario a Milano per la domenica successiva: Attivazione del Corpo di Luce (dài, ammettiamolo: non è semplicemente bello, questo rientra nelle ‘figate galattiche’). Accidenti, mi piacerebbe un sacco… ma ho già raschiato il portafoglio: dove ne trovo altri?

Faccio un po’ di sacrifici, rovescio bene tutte le tasche ed alla fine trovo pure questi.

Il cuore di questo corso di Rezana Lika è una lunga e profonda meditazione, dove si entra nel Quinta Dimensione per attivare come si deve i chakra e rilasciare molte energie negative (è molto, molto di più ma non volevo parlarvi troppo di questo). Ci viene chiesto di ‘lasciare’ in questa dimensione, all’interno di una Piramide di Luce (!!!) un qualcosa di nostro che possa permetterci di tornare facilmente qui: io mi ritrovo tra le mani la mia Piramide Orgonica (lucida e splendente) e gliela deposito volentieri –  in questo modo ora ne ho due: una fisica a casa mia ed una immateriale all’interno di una Piramide di Luce in Quinta. Wow!!!

Altro punto importante della meditazione è stato l’incontro con una nostra Guida, chiamata per l’occasione. Io ho iniziato visualizzando una ombra ovale, piccola (alta circa un metro) che si è materializzata lentamente davanti a me… aspettandomi chissà cosa ho tentato di spostarla con la mano, pensando che arrivasse una bella guida alta e bionda: l’ombra invece mi ha risposto “Ma guarda che sono io…”

Ah.

Le ho chiesto il nome, ma non mi ha risposto.

Intanto ha preso forma: davanti a me si è mostrata una donna molto piccola, così coperta da pellicce pesanti da farmi pensare in un primo momento ad un animale (niente di male: un animale totem l’ho già incontrato e lo amo molto). La pelle era molto scura, coperta di rughe; gli occhi neri e grandissimi… si reggeva ad un bastone alto come me, a cui era appeso un contenitore o ciotola oscillanti – non ricordo bene. Senza dire altro mi prende per un polso, e qui noto una cosa probabilmente importante: ha solo tre dita – pollice, indice e medio. Ma sono molto grandi, come si trattasse della zampa di un animale: avete presente un camaleonte?

Mi porta sul ciglio di un dirupo. Guardo giù: davanti a me si estende a perdita d’occhio una terra bellissima, lussureggiante, vivida di colori molto intensi: verdi, gialli, rossi e arancioni… all’orizzonte, molto lontano, c’è una luce: Lei la indica e mi dice solamente: “tu devi andare là”.

Ah bè, che ci vuole.

Le richiedo il nome, ma niente.

 

Al risveglio dalla meditazione raccontiamo le nostre esperienze: quasi tutti hanno incontrato una presenza Cristica: a quanto pare la moglie di Yoda era toccata solo a me…

 

Ma va bene così, intanto incamero tutta l’esperienza con l’intento di lavorarci a casa: mi sa che ne verranno fuori delle belle.

Quasi subito mi viene il collegamento con la Pietruzza spedita con la Piramide e questa Guida, Guida Mahatma, arrivata dalla Terra. Al corso mi hanno suggerito di considerare l’ipotesi che giungesse dalla Terra Cava (di cui sapevo pochissimo)… anche qui, sarà un caso, praticamente lo stesso giorno mi ritrovo in bacheca questo articolo Un altro sole e un’altra civiltà nelle profondità della terra.’ … non penso di essere molto lontana dalla verità.

Aveva tante pellicce addosso e quel bastone: era una Donna Medicina, o Sciamana; sicuramente non da un paese caldo ed escludendo Africa e India non resta molto… l’Artico, appunto. E al Polo Nord (accidenti! Come dice l’articolo!) vivono gli Inuit, o quello che ne è rimasto. Conosco ben poco anche di questo popolo, quindi è il caso che mi prenda tempo per saperne di più.

Però mi manca il nome. Probabilmente non è importante, come mi ha fatto capire Lei, però è un qualcosa di cui sento la mancanza. Vabbè, allora la battezzo io.

‘Sasso’? ‘Pietra’? Pietro e Petra sono nomi correnti. Ma… Chissà com’è la traduzione in lingua Inuit? Cerco in improbabile traduttore italiano – inuktitut e lo trovo (!!!) e scopro che sasso si dice UJARAK. E’ persino riportato in rune inuit.

Ora devo fare una piccola digressione: dovete sapere che mio figlio, all’asilo, passa ore a rincorrere gli amichetti mentre si gridano a vicenda “Aia! Oia! UIA!!” – per una qualche ragione UIA è il suo preferito e una volta a casa me lo dice in continuazione mentre mi corre attorno. Probabilmente UJARAK vorrebbe la pronuncia della J come in Jolly, ma che il mio bimbo mi stia casualmente ripetendo queste tre lettere da mesi lo vedo come un Segno ed una conferma non da poco.

Molto bene, quindi: la mia Guida ha appena vinto il nome di UJARAK (con la ‘i’ 😉 ) e potrei pure prendere in considerazione l’idea di riportare le rune sulla pietra, prima di mettermela al collo. Non scritte col sangue, come vorrebbe la tradizione celtica (non mi passa nemmeno per l’anticamera del cervello) ma con un po’ di sana vernice si può fare.

Rimanendo in argomento figlio… ad un colloquio la maestra ci dice che è ancora troppo ‘svolazzante’, e nonostante uno sviluppo cognitivo più che nella norma sarebbe ora che si radicasse. Poi, visto che i figli così piccoli vivono ancora nell’universo dei genitori –  soprattutto della mamma  – guarda me e mi chiede: “Tu come stai a radicamento?” “chi? Io? Ehm… cioè… hai un’altra domanda?”

Sì, lo so, mi manca un pezzo. Una ancora da mezza tonnellata che mi tenga giù. E non posso chiedere a mio figlio di essere più radicato di me: devo lavorarci io e lui mi seguirà a ruota.

Ma io ho appena conosciuto una Guida Mahatma che viene direttamente dal Centro della Terra!

Eh eh eh…. Benedette sincronicità…

 

Ah, dimenticavo: quello stesso giorno una amica mi chiede se sono disponibile per un ciclo di lezioni. Il guadagno sarebbe giusto il valore della Piramide.

Eh… aspetta che ci penso…. SIIIIIII !!!

 

Ora mi ci vuole un Angioletto che mi dia una ulteriore mano ad agganciarmi come si deve. L’Arcagelo Saldalfon è perfetto…

Chissà se incontro anche un Diamantino Nero sulla mia strada. Tanto basta chiedere!

SANDALFON